Recentemente abbiamo deciso di raccontare nel nostro sito alcuni viaggi di personaggi illustri che sono venuti a Palermo per scoprirne le bellezze ed il fascino ed oggi Vi raccontiamo qualcosa circa il filosofo e padre della psicoanalisi Sigismund Freud che sbarca nel nostro porto nel settembre del 1910 per poi visitare i luoghi della classicità: Segesta, Girgenti, Siracusa oltre Alcamo e Castelvetrano.
Dal 6 al 26 settembre 1910, Freud, in compagnia di un amico, decide infatti di lasciare la famiglia e di andare a vagabondare al Sud spinto dal forte richiamo verso i luoghi della mitologia e della storia antica.
Un soggiorno che avvenne esattamente un secolo fa e di cui Freud ha lasciato traccia in un gran numero di lettere che hanno la loro importanza anche perché scritte da un uomo che aveva girato l’ intera Europa e gli Stati Uniti.
Una volta sbarcato dal piroscafo proveniente da Napoli scrive.. “è una città elegante, pulita, estremamente ricca di edifici e dotata di tutto quanto si possa pretendere, quasi come Firenze. Il clima è ragionevolmente fresco, molto più di quanto i visitatori mitteleuropei si potessero aspettare.”
In più occasioni la carta intestata è quella del Weinen’ s Hotel de France di piazza Marina per cui è facile immaginare che è li che soggiornò durante la sua visita nel capoluogo siculo; elabora i pensieri e scrive in albergo, da solo, al ritorno dalle escursioni ed è proprio in Sicilia che prende forma il saggio sulla paranoia, anche se non nella sua forma definitiva.
«Palermo è stata un’ orgia inaudita, che non bisognerebbe concedere a sé soli», scrive il 15 settembre del 1910 Sigmund Freud alla compagna Martha specificando le ragioni di quell’ espressione: «Non avevo ancora osservato tutto insieme tanto splendore di colori, tanti panorami, profumi e anche tanto benessere».
Il 24 settembre scrive infatti a Jung:”Il viaggio è stato molto più ricco e sostanzioso e ha portato diversi appagamenti di desiderio, ormai necessari da lungo tempo per l’ economia interiore. La Sicilia è la regione più bella d’ Italia… “
Ed ancora in una cartolina postale inviata alla figlia: “Il tempio di Segesta è stata una stupenda visione in uno spazio profondamente romito e solitario mentre Palermo è stata una goduria inaudita”