Essendo nata e cresciuta a Montelepre (comune della provincia di Palermo) ho sempre notato che molti collegano il nome del mio paese natale con quello della figura controversa di Salvatore Giuliano e per questo ho deciso di provare a sintetizzare la sua storia e di raccontarvela.
Era l’anno 1943, c’era la guerra, la popolazione era stremata da anni di sacrifici e di fame e chi poteva si rivolgeva al mercato nero per procurarsi un po’ di grano per il pane anche se era considerato reato. Un giorno Salvatore Giuliano era andato a San Giuseppe Jato per comprare un po’ di grano al mercato nero, ma sulla strada incappò in una pattuglia e fu la sua fine o meglio l’inizio della sua storia. Diventò latitante, i carabinieri arrestarono il padre e membri della sua famiglia ed anche molti Monteleprini (cittadini di Montelepre) furono arrestati e seviziati, rei di nascondere Giuliano che era voluto bene e rispettato. Nacque così la sua banda formata da persone scampate alla giustizia e si racconta anche che Turiddu (Salvatore G.) riuscì a infiltrarsi nel carcere di Monreale e permettere l’evasione di alcune persone che formarono il suo nucleo primario che dedicò attenzioni verso i proprietari terrieri con rapine, estorsioni e rapimenti per ottenere riscatti, una parte dei quali destinati ai più bisognosi. Salvatore viene anche chiamato il Robin Hood Siciliano sia perché aiutava i poveri credendo anche nella riappropriazione delle terre da parte dei contadini sia perché era riuscito a fabbricare un piccolo mulino dove produceva farina che regalava. Seguirono però violenti scontri con i carabinieri mentre soffiavano i venti politici del separatismo del M.I.S (Movimento Indipendentista Siciliano sviluppato in Sicilia nel 1943 con lo scopo di realizzare uno Stato Siciliano separato dall’Italia ) e dell’ EVIS (Esercito volontario per l’indipendenza della Sicilia: formazione paramilitare clandestina che fiancheggiava il M.I.S), in cui Giuliano ebbe i gradi di colonnello.
Inoltre, si narra che Giuliano trattò l’indipendenza della Sicilia con i servizi segreti Americani con l’obbiettivo di “trasformare” l’isola nella 49ª stella degli USA, ma con il passare del tempo la figura del “bandito monteleprino” divenne sempre più scomoda sia per il Governo Siciliano, ma anche per la Mafia e si pensò di addossargli anche delle responsabilità non direttamente sue. Uno degli esempi, tutt’ora avvolto nel mistero, è Portella della Ginestra che per molti, più che essere la strage di Giuliano, è una delle prime stragi di Stato, tutt’ora infatti non si conoscono i reali motivi perché tutti i documenti sono stati segretati. Dopo “Portella”, dove furono uccisi tanti operai che protestavano pacificamente, tanti “picciotti” vennero arrestati e seguì il processo di Viterbo, anche se Giuliano era già stato ucciso con un’inscenata delle forze dell’ordine. La sua fine è comunque avvolta dalla leggenda, perché tutt’ora non si conosce chi realmente lo abbia ucciso e per molti anni si è creduto che neanche fosse morto, infatti recentemente è stata riaperta la tomba per verificare che il corpo fosse realmente presente al suo interno.
Gli scenari politico-mafiosi hanno dominato la scena storica di quel periodo, ma per noi Monteleprini la figura di Giuliano rimane una figura positiva anche se le persone che non vivono nel mio paese e che non conoscono realmente la sua storia hanno un pensiero negativo.
* English Version *
Salvatore Giuliano was born in Montelepre (a small town near Palermo).
I have noticed that many connect the name of my home town with that of the controversial figure of Salvatore Giuliano, and that’s why I decided to try to summarize his story and tell it. In 1943, near the end of the war, the population was decimated by years of sacrifice and hunger and turned to the black market to obtain wheat for bread even though it was considered a crime. One day Salvatore Giuliano went to San Giuseppe Jato to buy some wheat on the black market(contraband market), but stumbled across a road block and it became the end or rather the beginning of his story. Became of this so called crime, he became a fugitive. The police arrested his father, family members and also many Monteleprini (citizens of Montelepre). They were arrested and tortured and found guilty of hiding Giuliano who was loved and respected. Turiddu (Salvatore Giuliano) managed to infiltrate the prison of Monreale releasing many prisoners forming his band. They were people who helped him with extortions and kidnappings for ransom. The money was used to buy back the land that was taken from the people. It was also used to build a small mill to produce flour. He was known as Robin Hood of Sicily. However there were violent exchanges with the police as the M.I.S. (Movement for an Independent Sicily) started to develop. Its goal in 1943 was to make Sicily and independent state. Giuliano became a colonel for the EVIS (Voluntary Army for the Independence of Sicily). It is said that Giuliano negotiated the independence of Sicily with US secret service. The goal was to “transform” the island into the 49th US star. With the passing of time the figure of “banned monteleprino” became increasingly uncomfortable for both the Sicilian government and the Mafia. He became the “one” to blame for many things that he was not directly responsible for.
An example is the mystery of the massacre of Portella della Ginestra. He was accused of this but the documents regarding it have been sealed. Many peaceful protesters were killed and many “picciotti” (the Giuliano’s gang members) were arrested after the Viterbo case. At this point Giuliano was already dead, killed by law enforcers but no one really knows who killed him. For many years it was believed that it was all made up, that he was still alive. His tomb was recently re-opened to confirm his DNA. The political-mafia scenarios dominated this period in history but today the figure of Giuliano is positive for the Monteleprini and it may not be understood by outsiders but he was a symbol for the struggling population.
Angela Maria Sipione